Appartiene ad una famiglia di “cinematografari”. (Lo zio Leonida è stato un magistrale direttore della fotografia ed il padre Enzo prima operatore alla macchina poi direttore della fotografia ed infine regista con lo pseudonimo di E.B. Clucher). Frequentatore di set fin da bambino, molto spesso nelle vesti di comparsa. Come, ad esempio, in occasione delle lavorazioni di “La baia di Napoli”, “Ben-Hur”, “Barabba”, “I quattro monaci” “Un treno per Durango” e “Django”.
Primo incarico ufficiale -e primi versamenti ENPALS(!)- in occasione di “Lo chiamavano Trinità” con la qualifica di secondo aiuto regista. Anni successivi impegnati negli studi universitari (Laurea in Scienze Politiche con tesi sull’istituto della censura), nella frequentazione di una serie di stage (Di regia, tenuti da Paul Gray e Ron Richard; di sceneggiatura, tenuto da Robert Mc Kee; di struttura e sviluppo del seriale TV, tenuto da Morton Zarkoff; di story analysis and rewriting structure, tenuto da Linda Seger) e nell’avvio della collaborazione con la soc. TOTA (ovverosia con il suddetto padre Enzo ormai più noto come E.B Clucher).
Dal 1981 comincia a firmare i soggetti e le sceneggiature che scrive, prima per la TOTA (seguendo in quei casi tutta la lavorazione, dall’ideazione al missaggio) poi anche per numerose altre produzioni.
Dopo aver scritto una quarantina tra film ed episodi televisivi, il desiderio di affrontare tematiche diverse e di farlo in maniera totalmente libera, lo induce ad una incursione “free lance” nella regia.
Avvalendosi della collaborazione di alcuni amici di straordinaria professionalità, come,ad esempio, Roberto Andreucci ed il maestro Franco Micalizzi, organizza, scrive e dirige i due cortometraggi ed un videoclip musicale anch’esso diretto da lui.
I miei libri nascono camminando, mi permette di mettere in ordine le idee e di favorirne delle nuove.